Vi racconto SEPIA: il rimedio naturale per la donna

Abbiamo chiesto alla dottoressa Rossini della Farmacia Santa Teresa di Paderno Dugnano di spiegarci il rimedio SEPIA e tutte le sue sfumature visto che tantissime donne ci domandano come fare per capire se possa essere la scelta giusta per loro!

Partiamo innanzitutto con la sua descrizione, la storia del rimedio:
La Seppia è un mollusco cefalopode marino diffuso in ogni mare e in ogni oceano, dove vive nei fondali. Quelle del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico appartengono alla specie Sepia officinalis.
Può essere di dimensioni diverse a seconda dell’habitat che colonizza, ha colore vario (grigio-giallo, rosso, arancione, bruno, azzurro) e mutevole da mimetizzarsi con il fondale, è di forma ovale, ha morfologicamente ben distinti la testa ed il corpo.
La testa è massiccia con otto braccia di pari lunghezza munite di ventose, che nascondono al centro un becco corneo simile a quello del pappagallo e due lunghe appendici retrattili dotate di ventose solo all’apice; gli occhi sono sporgenti con pupilla molto sviluppata.
Il corpo è schiacciato, orlato lateralmente da due pinne a forma di frangia contrattile, all’interno del quale si trova una conchiglia, detta osso di seppia, costituita da lamelle di sostanza calcarea.
Nel corpo si trova anche la caratteristica sacca contenente una specie di inchiostro che l’animale emette nell’acqua per sfuggire ai suoi predatori.
Questo “nero di seppia” è un liquido dal colore bruno-nerastro dovuto alla presenza di melanina, che ne è il costituente principale.
In passato veniva usato come inchiostro, oggi invece è adoperato in cucina come condimento di primi piatti.
L’omeopatia lo utilizza per la preparazione di uno dei più importanti rimedi della Materia Medica Omeopatica.
Il rimedio omeopatico Sepia si ottiene dalla triturazione dell’inchiostro di Seppia, precedentemente essiccato e quindi diluito/dinamizzato in soluzione idroalcolica secondo i procedimenti classici.
Cosa contiene l'inchiostro di seppia
L’inchiostro di seppia contiene diverse sostanze chimiche in differenti concentrazioni a seconda della specie di appartenenza.
I componenti principali sono:
melanina (pigmento) e muco, ma si possono trovare anche
tirosinasi (enzima),
dopamina (neurotrasmettitore),
L-Dopa o Levodopa (intermedio nella biosintesi della dopamina),
piccole quantità di amminoacidi (unità strutturali primarie delle proteine)
mucine (glicoproteine)
Dal punto di vista chimico quattro sali minerali:
carbonato di calcio,
carbonato di magnesio,
solfato di sodio
cloruro di sodio.
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Sepia è uno dei principali policresti dell’omeopatia.
La sua costituzione è fosfo-fluorica, il temperamento bilioso-nervoso.
Il rimedio agisce principalmente sull’utero e sul fegato ma anche sul sistema nervoso, sui nervi periferici e su quelli del bacino, su tutto l’apparato genitale femminile, sull’apparato gastro-intestinale, sui legamenti, sui muscoli e sulle articolazioni, sull’apparato urinario, sulla pelle, sull’apparato respiratorio, sulla circolazione ove risolve la congestione venosa.
Il soggetto Sepia è un intossicato; la sua intossicazione è lenta e profonda e può avere varie cause che sono soprattutto riconducibili ad una diatesi generalmente tubercolinica, con disturbi di congestione portale, epatica e urinaria.
La "malattia di Sepia" consta di una prima fase “stenica” e reattiva durante la quale l’organismo cerca di reagire; questa fase è caratterizzata da momenti di eccitazione, di irritabilità, di cattiveria, di insensibilità e di violenza.
Poi
Passando per uno stato di isterismo, di nervosismo, di variabilità di umore e di contraddizioni accompagnate da uno spirito polemico (lagnoso), con pianto facile, di paura, essa evolve in una seconda fase “astenica”. Durante la fase astenica ogni tentativo di smaltire le tossine attraverso le vie di eliminazione risulta nullo: il soggetto quindi si anemizza, diventa freddoloso, si deprime, si rilassa, fino ad arrivare ad uno stadio di depressione sia mentale che fisica.
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La fase astenica