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Calcoli alla cistifellea: ne parliamo con il dr. Coviello



Abbiamo chiesto al dottor Coviello medico chirurgo proctologo, di aiutarci a capire meglio il complicato quadro dei calcoli alla cistifellea, visto che moltissimi di voi ci scrivono chiedendo informazioni sulla corretta alimentazione per i calcoli biliari e come comportarsi dopo l'intervento di colecistectomia!

QUINDI..


Ci spiega il ruolo della cistifellea e quali sono i sintomi dei calcoli?


A lei la risposta.


LA COLECISTI O CISTIFELLEA



Per capire cosa sono i calcoli biliari occorre spiegare cos’è la colecisti.


LA COLECISTI O CISTIFELLEA

La colecisti, anche conosciuta come cistifellea non è altro che un organo a forma di pera presente all’interno dell’organismo, più esattamente sotto il fegato.


La funzione della cistifellea è molto importante perché raccoglie la bile prodotta dal fegato che svolgerà il compito di agevolare il metabolismo dei grassi come il colesterolo e la bilirubina.


La colecisti fa parte del sistema biliare, ed è quindi collocata nel dotto cistico, appena sotto il fegato con il quale è collegata tramite degli appositi “tubicini” definiti dotti.


È di piccole dimensioni: dai sette ai dieci centimetri di lunghezza per circa tre centimetri di larghezza.


Quando questo piccolo organo non funziona bene, la bile all’interno del sacchetto si solidifica e non riesce a scorrere bene all’interno dei tubicini che collegano la colecisti con il fegato provocando infiammazione della cistifellea e, in casi rari, del fegato.




CALCOLI ALLA COLECISTI: COME SI FORMANO?

È “solo” un piccolo sacchettino di pochi centimetri a forma di pera, situato poco al di sotto del fegato.

Non è considerato vitale per la sopravvivenza: non a caso, in seguito a patologie croniche, può essere asportata.

Quando la bile diventa densa si possono formare dei calcoli alla colecisti che si presentano simili nella forma a quelli renali ma che si differenziano per la sostanza con la quale sono composti, i calcoli renali sono formati, infatti, per la cristallizzazione dei sali minerali contenuti nell’urina, mentre i calcoli alla colecisti sono formati dall’eccessivo contenuto di colesterolo, sali biliari e bilirubina nella bile che non riesce a gestire nel modo opportuno e quindi si cristallizza formando i calcoli biliari.

I calcoli biliari sono dei sassolini che, posizionandosi nei dotti, bloccano il flusso della bile e provocano forti dolori.

Per capire dove la colecisti fa male occorre individuare i sintomi più comuni di un’eventuale infiammazione.


 


CALCOLI ALLA COLECISTI: QUALI SONO I SINTOMI?

I sintomi più comuni ci sono:

  • nausea e vomito causati da una cattiva gestione degli acidi e da un accumulo di residui da parte della cistifellea;

  • dolore al quadrante destro dell’addome irradiato alla spalla, alla schiena e al braccio. Questo tipo di fastidio dura intorno ai quindici minuti ma, in casi gravi, può continuare per ore o comparire durante il riposo notturno;

  • indigestione con rigonfiamento dell’addome. In genere i dolori compaiono nel momento in cui lo stomaco si riempie quindi è più facile avvertirli dopo i pasti;

  • mancanza di appetito causata dalla pressione che esercita la cistifellea sullo stomaco;

  • cambiamenti nella colorazione dell’urina che acquisisce una tonalità giallognola o marrone;

  • febbre

  • ittero, nel caso in cui ci sia un accumulo eccessivo di bilirubina che rimanendo nel sangue si insinua nei tessuti del corpo e negli occhi facendo acquisire alla pelle un colorito tendente al giallo;

  • Sonnolenza, calcoli biliari provocano anche stanchezza causata da una cattiva e lenta digestione.


Tra le cause che portano alla formazione dei calcoli biliari ci sono fattori

  • genetici,

  • peso,

  • età

  • diabete


 

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IN COSA CONSISTE L'INTERVENTO CHIRURGICO PER RIMUOVERE I CALCOLI ALLA CISTIFELLEA?

L’intervento chirurgico, noto come colecistectomia, prevede la rimozione della cistifellea grazie a un intervento chirurgico effettuato con laparoscopio e mini telecamera. Successivamente, il paziente avrà bisogno di ricovero ospedaliero per una sola notte e potrà riprendere le normali attività in poco tempo visto.

Questo perché durante l’operazione non vengono intaccati in alcun modo i muscoli addominali.

Nel caso in cui ci siano delle complicanze è probabile che per attuare colecistectomia occorra effettuare un intervento a cielo aperto e, quindi, non solo delle piccole incisioni sull’addome. L’ospedalizzazione va dai tre ai cinque giorni.

La rimozione della colecisti non determina conseguenze particolari perché non si tratta di un organo vitale ed essenziale.

Una volta rimossa la cistifellea, la bile (che continua ad essere prodotta) viene dispensata in continuazione e in una quantità che può essere smaltita e digerita dall’organismo con una dieta normale.

Pertanto, la bile prodotta confluirà direttamente nell’intestino tenue e non sarà conservata da nessuna parte. L’unica conseguenza della rimozione, potrebbe essere visibile nelle feci, che diventano più morbide e abbondanti.



 


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CHI SONO

dr. COVIELLO Dario

Medico Chirurgo, Proctologo

spec. Chirurgia d'Urgenza e Pronto Soccorso



Lavoro a Paderno Dugnano (Milano) e Caronno Pertusella (Varese).








 



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